di , 11/12/2017

Poche settimane fa ho avuto l’occasione di partecipare a Frontiers Health per presentare i servizi di digital health di Paginemediche, ed è stata una vera e propria esperienza di salute digitale. L’evento è ormai diventata una delle conferenze più importanti in Europa sulla digital health e si è svolto il 16 e il 17 Novembre nella spettacolare sala congressi dell’Axica Center di Berlino.
A pochi passi dalla porta di Brandeburgo, le sale disegnate dall’architetto Frank Ghery hanno ospitato più di 500 partecipanti provenienti da tutta Europa e non solo. Grazie all’ottima organizzazione di Frontiers Conferences e Healthware International, l’evento è stato un successo sotto tutti i punti di vista.

Un’esperienza di salute digitale che annulla i confini tra medicina e tecnologia

Innanzitutto la location. Un luogo capace di ispirare e di accogliere, di favorire l’ascolto e al tempo stesso gli incontri tra i partecipanti: startup, investitori, aziende farmaceutiche e agenzie di comunicazione hanno beneficiato dell’atmosfera fluida ispirata ai movimenti sinuosi e ai colori cangianti delle carpe, animale che ha ispirato il famoso architetto americano. Ed ecco la seconda carta vincente di Frontiers Health, aver portato tutti gli attori della rivoluzione digitale della salute in un solo luogo e averli messi in grado di confrontarsi. Come? Attraverso un programma che ha alternato momenti di networking a occasioni di riflessione e di condivisione sulle più importanti tematiche che la digitalizzazione della salute si sta trovando ad affrontare.

Un programma in cui hanno trovato posto talk e sessioni interattive, workshop e panel di investitori, presentazioni di progetti delle aziende farmaceutiche e sessioni di scoperta delle startup innovative. Due giorni sicuramente fitti, ma altrettanto entusiasmanti in cui è emerso chiaramente che il “software” rappresenta una nuova forma di terapia che può seriamente migliorare la cura e la gestione delle patologie.

Chi ha partecipato a Frontiers Health ha davvero avuto modo di avere un quadro completo della forte trasformazione e crescita del settore della digital health, ed è stata un’esperienza elettrizzante avere la sensazione di farne parte.

Aziende, investitori e startup: gli ingredienti dell’open innovation

A dare conferma di quanto seria è diventata la discussione sull’innovazione dell’healhtcare è stata senz’altro la presenza dei principali player del settore farmaceutico, che hanno avuto modo nel corso dei due giorni di raccontare tutte le risorse e le iniziative su cui le aziende stanno investendo per supportare e contribuire alla rivoluzione digitale della cura: promuovendo hackathon, investendo in startup innovative, aprendo programmi di accelerazione e incubazione.
Pfizer, Roche, Amgen, Sandoz e Menarini, principali sponsor dell’evento, hanno anche ascoltato con grande interesse le due sessioni dedicate alla Startup Discovery: 20 presentazioni di startup innovative che si sono succedute sul palco per attrarre l’interesse di investitori e imprenditori del settore.

Tra le centinaia di startup che avevano fatto domanda di partecipazione, Paginemediche è stata selezionata insieme ad altre soluzioni come Amicomed, Selfapy, Symptoma, Tommi, Heartwatch e D-Eye. Segno che la nostra piattaforma può davvero rappresentare una soluzione innovativa nel panorama italiano e non solo.

Software: la terapia del futuro

Anche startup già avviate hanno trovato posto sul main stage di Frontiers, tra queste sicuramente va menzionata MySugr. L’app ideata da Fredrik Debong e dedicata ai pazienti diabetici che proprio quest’anno è stata acquisita da Roche, è stata la dimostrazione che la strada dell’open innovation sta realmente rappresentando una modalità efficace di innovazione per le aziende.
Quello di cui si è avuta chiara percezione è che le soluzioni di digital health per la diagnosi e la prevenzione sono sempre più specifiche, accurate ed efficaci. È questo il caso ad esempio di Skinvision. Presentata da Dick Uyttewaal, l’app è dedicata alla diagnosi del melanoma ed è stata clinicamente testata in Germania e Olanda. Molto interessante anche la presentazione del team di Pioppi Protocol: un programma di 21 giorni basato sulla Dieta Mediterranea, in grado di ridurre i rischi legati all’alimentazione, allo stress e alla vita sedentaria.

Rimanendo in tema di terapie digitali, proprio nel corso dell’evento è stata anche annunciata e presentata da Pierre Laurent, Chief Executive Officer di Voluntis, la Digital Therapeutic Alliance: una partnership tra startup del settore che ha lo scopo di promuovere l’uso di soluzioni digitali per la cura e le terapie, nonché l’importanza di una validazione scientifica dei risultati ottenuti.

La presenza di tutte queste soluzioni ai problemi legati alla salute è un indicatore di come la sanità si sta muovendo sempre più verso servizi personalizzati e soluzioni sempre più incentrate sul paziente. La figura stessa di paziente si sta trasformando, assumendo sempre più i contorni di un consumatore di salute, attivo nella ricerca di soluzioni e coinvolto nella gestione della patologia, come evidenziato nel corso del workshop Innovating Customer Engagement, nel corso del quale Gerry Chillé, Partner di Healthware Labs e Justin Chase, di Intouch Solutions, hanno lavorato insieme ai partecipanti per identificare le opportunità di coinvolgimento dei consumatori attraverso soluzioni tecnologiche e l’uso dei dati.

Piattaforme di salute digitale, il prossimo obiettivo

Sempre a questo proposito, ho trovato particolarmente interessante la discussione che è stata condotta da Roberto Ascione, chairman dell’evento, nel corso dell’investor panel che si è svolto a conclusione dei lavori. Il Ceo di Healthware International, ha sottolineato la necessità di piattaforme trasversali in un panorama dove i piccoli player dovranno necessariamente collaborare. Un dibattito che ha colpito particolarmente me e il team di Paginemediche, dato che stiamo lavorando proprio in questa direzione, nell’ottica di un’offerta integrata di servizi e soluzioni digitali per medici e pazienti in grado di offrire un’esperienza di salute digitale completa. Ci si aspetta che questo tipo di operazioni venga condotta da tech giant, come Google o Amazon; allo stesso tempo si pone un problema di affidabilità rispetto alla proprietà di dati sanitari da parte di questi player commerciali. Tutto sta nel guadagnarsi la fiducia degli utenti e di offrire loro servizi che risolvano effettivamente dei concreti e reali problemi nella gestione della salute. Questo ci fa ben sperare che la strada che abbiamo intrapreso possa essere quella giusta.