Francesco Deventi, Sales Director, spiega come la tecnologia stia trasformando il settore per portare a una nuova generazione di case di cura.

Se è vero che per un paziente ricoverato in ospedale l’essere circondato da tecnologie anche invadenti, ma che lo aiutano a gestire e monitorare le sue cure, rappresenta un fattore di conforto, ciò non vale solitamente per chi risiede in una casa di riposo. Questo perché in quel contesto la percezione della presenza della tecnologia cambia profondamente e la sicurezza data dalla tipica stanza rumorosa e troppo illuminata in ospedale si trasforma qui in motivo di fastidio.

La sfida per chi gestisce gli ambienti e la dotazione delle case di cura è da questo punto di vista molto più grande: la tecnologia deve essere discreta, non invadente e non deve ostacolare il senso di indipendenza dei residenti, dovendo però assicurare lo stesso livello di efficienza.

Ascom UMS, fornitore di soluzioni software e hardware all’avanguardia in ambito sanitario, presenta un progetto interessante di applicazione della Ascom Healthcare Platform in ambiente residenziale. La collaborazione con il Principle Care Homes, che gestisce strutture di assistenza residenziale, infermieristica e di demenza a Chelmsford e Fleet, nell’Essex (Inghilterra), è emblematica di come la tecnologia possa svolgere un ruolo importante nella cura dei pazienti in maniera estremamente discreta.

Co-fondata dai fratelli Ashish e Nisha Goyal, Principle Care Homes ha avuto fin da subito piani ambiziosi riguardo a come la tecnologia dovesse integrarsi perfettamente nei flussi di lavoro e nelle operazioni di assistenza ai residenti in tutte le sue sedi. Secondo le parole di Subhaan Iqbal, Head of Systems, l’obiettivo della proprietà era quello di “dare il via a una nuova generazione di case di cura, dove la tecnologia fosse in grado di creare un ecosistema invisibile di protezione e supporto per i residenti, i loro cari e il team. Creare un ambiente in cui tutti si sentissero speciali”.

Sposando il progetto e i suoi obiettivi, Ascom UMS ha proposto una serie di avanzate tecnologie sviluppate per il settore, proponendo come soluzione chiave quella di dotare la struttura di sistemi che permettessero la raccolta di dati in modo discreto e quasi in tempo reale. Attraverso l’impiego di sensori, telecamere, intelligenza artificiale (AI) e software di gestione integrati tra loro la Ascom Healthcare Platform permetterà nelle due strutture di unire e, essenzialmente, trasformare i dati dei residenti in informazioni utili ad apportare miglioramenti basati sui fatti, prima che sia necessario qualunque intervento critico, abilitando quindi i responsabili delle strutture a prendere decisioni informate per migliorare l’assistenza, prevenendo i problemi e adattandosi ai continui cambiamenti nelle esigenze e richieste dei pazienti.

Cambiamenti impercettibili nel comportamento e nelle abitudini del residente, soprattutto se si tratta di demenza, come l’alzarsi più regolarmente di notte o interrompere i movimenti abituali durante la giornata, possono essere indice di un cambiamento dello stato fisico o mentale, che deve essere indagato e approfondito dai responsabili delle cure. Ma si tratta anche di cambiamenti che potrebbero facilmente sfuggire. Nessun membro dell’équipe di assistenza ha una visione olistica 24 ore su 24, 7 giorni su 7, di ogni residente che gli viene affidato, ma con la tecnologia, invece, oggi è già possibile averla e tra l’altro in modo discreto. “La tecnologia ci permetterà nelle nuove strutture di tenere sotto controllo lo stato di salute di un residente senza risultare invadente” ha spiegato Subhaan Iqbal.

Monitoraggio intelligente per la riduzione delle cadute

Negli ambienti di assistenza complessi quali le case di riposo le cadute rappresentano una sfida seria per gli operatori, come dimostrano i dati dello studio “The Falls in Care Home[1]” secondo cui i residenti hanno tre volte più probabilità di cadere rispetto agli anziani che vivono in comunità.

Continua Subhaan Iqbal: “Non tutti i cambiamenti sono piccoli e impercettibili, ma questo non significa che un utilizzo minimo dell’acquisizione dei dati non possa produrre benefici. Desideriamo che i residenti si sentano a casa e che mantengano il più possibile la loro indipendenza. La tecnologia ci permette di tenere sotto controllo il loro stato di salute senza che ciò risulti invadente, soprattutto quando si tratta di cadute. Se ci dotiamo di strumenti che ci permettono di cogliere i segnali impercettibili che indicano che un residente è un po’ instabile, che fatica a muoversi o ad alzarsi dal letto, possiamo agire rapidamente”.

Date le potenziali conseguenze delle cadute, prevenire è naturalmente meglio che curare, ma l’adozione di misure per garantire che un residente non inciampi può anche essere dannosa e la percezione di essere monitorato dagli assistenti può avere un impatto negativo sul suo senso di indipendenza. Ecco come la tecnologia affronta questo problema semplificandone la risoluzione. I residenti di queste strutture possono essere monitorati attraverso una tecnologia integrata, che registra parametri vitali come la pressione sanguigna, il peso e l’idratazione. I sensori di pressione e il monitoraggio acustico installati nella zona giorno di un residente possono osservare i cambiamenti ambientali e tracciare i movimenti, fornendo informazioni sulla vita quotidiana e sul benessere di una persona. Il tutto in modo assolutamente discreto.

Responsabilizzare il team ed eliminare i documenti cartacei

La tecnologia deve essere di supporto anche per il personale preposto all’assistenza. Come ha dichiarato Subhaan, “Nessuno diventa un assistente per doversi occupare di amministrazione o scartoffie. Tutti vogliono dedicare tempo a supportare i residenti“. Anche con questa convinzione in mente Principle Care Homes ha scelto di affidarsi ad una tecnologia come Ascom Heathcare Platform. Analizzare in tempo reale i dati permetterà  di apportare miglioramenti al modo in cui lavorano i  team, dando loro la possibilità di dedicare il proprio tempo allo svolgimento della parte del lavoro che più li appassiona, e per la quale sono altamente qualificati.

L’obiettivo dell’azienda è che la prima struttura, una casa di cura di 60 camere da letto, chiamata Heron Manor e situata a Fleet, sia al 100% “senza carta”. Principle Care utilizzerà infatti soluzioni basate sull’AI per supportare il processo decisionale operativo in modo più ampio, riflettendo le tendenze future in ambito case di cura, dalla semplificazione dei processi di gestione delle risorse umane e della contabilità, fino alle operazioni di ordinazione dei pasti per i residenti in base ai loro piani di cura individuali.

Creare un approccio alle cure più connesso

Se si considerano tutti i sopra esposti fattori, è facile capire come il monitoraggio del comportamento in tempo reale degli ospiti delle case di cura possa cambiarne la vita, se non addirittura salvarla. I vantaggi offerti possono essere ulteriormente migliorati creando collegamenti che si estendano oltre le mura. Per Principle Care Homes, il futuro dell’assistenza non è, infatti, “isolato”. L’obiettivo dell’azienda è quello di integrarsi direttamente con i medici di base e le farmacie per “rendere il percorso di cura dei residenti veramente connesso” conclude Subhaan Iqbal.

È emozionante vedere e, per Ascom, essere parte di questa nuova generazione di case di cura che stanno nascendo e si stanno sviluppando nel mondo. La tecnologia è diventata una parte così importante della nostra vita quotidiana e assistere alla sua trasformazione in ambito sanitario e nella cura dei soggetti fragili è davvero stimolante.

[1] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26385358/