Qualche mese fa abbiamo incontrato, presso il LifeHub di Healthware Group, Marina Borukhovich, l’imprenditrice che ha trasformato la sua battaglia contro il cancro in una missione per la personalizzazione della Salute.
Marina è CEO e founder di Color Eight e della startup YourCoach.Health.
Nel 2014, mentre era in vacanza con la sua famiglia, due figlie adolescenti molto sveglie e il marito Eugene, riceve una comunicazione che scombussola totalmente la sua vita, almeno quella che aveva vissuto sino ad allora.
È partito tutto da un nodulo al seno per cui si era dovuta sottoporre a mammografia, ecografia e biopsia.
Marina non aveva mai pensato a se stessa come una persona non in salute. E anche i medici durante i controlli non le erano sembrati preoccupati. Ma non era così.
Il referto parlava chiaro. Non si trattava di un tumore maligno, bensì di 5.
Ed è cominciato così il suo percorso di cura: un regime aggressivo di chemioterapia, seguito da mastectomia e poi un nuovo ciclo di radiazioni e due interventi chirurgici di ricostruzione.
I am treated not as a human, but just disease. I don’t want to be treated like that’s all that I am.
Non ero più un essere umano, ma una malattia. E non mi piaceva essere trattata come se non fossi altro che una malattia.
Dopo più di 4 anni, raccontare la sua storia è ancora un’esperienza ricca di emozione. Sorride tra le lacrime, la voce rotta dal ricordo di quei giorni.
È una cosa difficile da raccontare.
La condivisione di questa storia, della mia storia, però, ha aiutato anche altri pazienti a guardare al loro personalissimo viaggio attraverso la malattia e la cura con occhi diversi. Ed è questa la spinta a condividere, a cambiare e migliorare l’esperienza di chi incontro.
Credo che noi non siamo le nostre malattie, i nostri disturbi. Siamo una persona nella sua interezza e dovremmo essere trattati come tale.
Durante il suo percorso di cura, Marina ha fatto i conti con la mancanza di una guida, di informazioni che potessero essere “giuste per lei” e non generiche.
Da sola ha cercato e trovato qualcuno che la aiutasse a seguire la giusta dieta alimentare durante la chemioterapia.
Quando ha deciso di fare attività fisica, ha trovato un personal trainer di boxe che l’ha aiutata ad andare avanti.
Insomma, Marina ha creato per se una squadra di professionisti della salute, che le hanno dato quel supporto personalizzato di cui aveva bisogno nel processo di ricostruzione di se, per diventare quella che lei stessa ha definito the best version of herself.
Nel suo viaggio, ha cominciato a trasformare le sue ricerche in una risorsa per altri. Ha fondato una community per donne impegnate nella battaglia contro il cancro e ha intrapreso un percorso di studi per diventare Health Coach.
Nel 2017 il cancro torna di nuovo a far capolino nella sua vita. A suo padre, la sua roccia, viene diagnosticato un cancro al pancreas. Durante i suoi ultimi giorni, il padre di Marina chiede più volte di poter bere del caffè con latte e cereali e gli viene negato, in quanto diabetico.
Gli studi da Health Coach suggerivano a Marina che la risposta a quel bisogno fosse differente. Che ognuno di noi è così unico e differente che non si può generalizzare un percorso di cura.
There is so much nuance to each human being.
Marina si è diplomata come Health Coach subito dopo la morte del padre. Quello è stato l’evento che l’ha spinta a fondare una startup dedicata proprio a quel bisogno non soddisfatto del proprio percorso di cura: YourCoach.Health.
I want this to be accessible to everyone. It is not only for patients, or someone with a chronic illness. It’s for anyone that wants to feel better.
L’approccio di Marina consiste nel pensare che il sistema sanitario non solo debba essere ad alto impatto e basato sulla cura personalizzata, ma anche olistico, dato che molte questioni di salute “viaggiano insieme” come comorbidità.
Cosa c’è di meglio di un coach dedicato alla tua salute? O meglio ancora una intera squadra di coach?