di , 23/03/2023

In questo inizio 2023 sono stati pubblicati molti i contributi sulla sempre crescente importanza della trasformazione digitale. Il life science, in particolare, è un settore notevolmente coinvolto in questo epocale processo di innovazione tecnologica, in quanto le varie tecnologie digitali oggi disponibili possono offrire un utile supporto nei numerosi ambiti che compongono l’insieme di questo ecosistema.

Nei mesi di gennaio e febbraio sono stati pubblicati molti i contributi dedicati a quale sarà l’evoluzione della digital health nell’anno in corso. Fra tutto questo materiale a disposizione, si sono segnalati tre articoli:

Dall’analisi congiunta di questi tre articoli è possibile avere un quadro esaustivo delle innovazioni digitali che avranno, o potranno avere, un impatto decisivo sui sistemi sanitari e sulle aziende delle scienze della vita. Ciò perché ogni singolo contributo prende in considerazione una diversa tipologia di stakeholder.

Infatti, mentre i contributi di Gilchriest e Nandwana sono stati scritti con un’ottica focalizzata sulle esigenze di coloro che operano in ambito business (maggiormente concentrata sulla leadership la prima, dedicata all’ambito vendite la seconda), l’articolo di Mari offre un’ampia sintesi delle innovazioni tecnologiche che potrebbero avere un impatto sul sistema sanitario nel suo complesso.

I progressi tecnologici nella digital health

Detto ciò, proprio i punti sviluppati nel contributo di Mari costituiscono degli elementi alla base delle considerazioni che vengono elaborate dagli altri due autori.

Nello specifico, Mari ha individuato numerosi elementi di innovazione che sono stati poi ricompresi in determinate categorie:

  • IA democratizzata: una tendenza che vede l’intelligenza artificiale diventare sempre più accessibile a singoli individui, senza dover ricorrere ad esperti o grandi aziende, anche a coloro che non possiedono particolari competenze tecniche. Tali strumenti sono: applicazioni AI-as-a-Service, strumenti di diagnosi basati sull’intelligenza artificiale, piattaforme di telemedicina basate sull’intelligenza artificiale;
  • salute mentale: i progressi tecnologici hanno permesso lo sviluppo di nuove applicazioni e approcci a supporto della salute mentale, che mirano a migliorare l’accesso ai servizi, a  ridurre lo stigma e a consentire opzioni terapeutiche personalizzate. Queste applicazioni sono: la teleterapia, le app mobili, i chatbot AI, la terapia della realtà virtuale, i dispositivi indossabili, la prescrizione elettronica e l’analisi dei big data;
  • terapie digitali: un campo in rapida crescita dove la tecnologia è impiegata per prevenire, gestire o trattare condizioni mediche e di salute mentale. In questa categoria rientrano: app mobili, dispositivi indossabili, applicazioni soggette a prescrizione medica, assistenti virtuali e strumenti di intelligenza artificiale e apprendimento automatico;
  • monitoraggio remoto del paziente (RPM) e assistenza virtuale: il primo è un processo in cui gli operatori sanitari utilizzano la tecnologia per raccogliere e trasmettere in remoto dati sulla salute del paziente, mentre nel secondo sono ricompresi tutti quegli strumenti di fornitura di servizi sanitari attraverso tecnologie di telemedicina come videoconferenza, telefonate e messaggistica sicura.

Molti degli strumenti che rientrano nelle categorie appena descritte possono essere poi fra quelli utili per lo sviluppo dell’approccio che vede l’”immortalità come servizio”. Si tratta di un’ottica applicata alla tecnologia ancora in ipotesi, che prende in considerazione una serie di aree specifiche, tra cui la biotecnologia, la genetica e l’intelligenza artificiale.

I trend della sanità digitale

Inoltre, accanto a queste categorie di strumenti, Mari ha elencato anche delle direttrici di innovazione, la cui evoluzione apporterà numerosi vantaggi nella gestione della sanità e della salute in genere:

  • l’avvento della sanità decentrata, vale a dire di un sistema sanitario che ricorre all’utilizzo di tecnologie decentralizzate. Attraverso questo nuovo assetto organizzativo si favorirà l’empowerment dei pazienti, il miglioramento della sicurezza dei dati, una maggiore interoperabilità delle informazioni, e la razionalizzazione delle sperimentazioni cliniche;
  • la diffusione dell’intelligenza artificiale in sanità, che favorirà il miglioramento dei risultati per i pazienti, la semplificazione dei processi, una migliore accuratezza diagnostica, e la riduzione dei costi sanitari;
  • un utilizzo sempre maggiore dei dispositivi medici indossabili, da cui deriveranno: il miglioramento del monitoraggio dei pazienti, una maggiore capacità da parte di questi ultimi nella gestione in autonomia della propria salute, la semplificazione dell’erogazione delle cure, e il miglioramento dell’assistenza a distanza;
  • una medicina sempre più personalizzata, adattata alla esigenze e alla storia clinica di ogni singolo paziente. Grazie ad essa si punteranno a raggiungere alcuni specifici obiettivi: il miglioramento dei risultati e dell’esperienza del paziente, la diminuzione dei costi sanitari, e la promozione della ricerca medica.

L’importanza dell’innovazione digitale per la leadership delle aziende farmaceutiche

Gli strumenti e le tendenze descritti da Mari rappresentano i presupposti da cui deve partire ogni individuo che aspira ad assumere un ruolo di leadership in ambito farmaceutico. Infatti, tutti questi punti rappresentano opportunità di business che la leadership delle molteplici aziende del life science deve essere in grado di cogliere.

Si tratta di una capacità di “lettura” dell’innovazione digitale che, come ha evidenziato Sarah Gilchriest su pharmaphorum, chi ricopre incarichi direttivi all’interno delle aziende farmaceutiche deve essere in grado di rivolgere anche all’interno della propria organizzazione.

In considerazione di ciò, occorre precisare che la leadership aziendale non dovrà solamente acquisire delle competenze in ambito “tecnico”. Infatti, oltre a queste, è abbastanza scontato che coloro che sono deputati alla guida di un’azienda farmaceutica devono essere in grado di comprendere, anche sommariamente:

  • le dinamiche alla base del data management;
  • i vantaggi per il business derivanti dall’impiego di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale;
  • le potenzialità che possono essere offerte da tutte le piattaforme social media disponibili sul mercato;

C’è un ulteriore fattore “procedurale” del quale occorre tenere conto, per far sì che il processo di digitalizzazione all’interno di un’azienda abbia successo. Infatti, soprattutto per determinate funzioni, lo smart working sarà un modalità di lavoro sempre più adottata. Quindi, per adattarsi e gestire con efficienza questa nuova realtà, le figure guida a livello aziendale dovranno capire come utilizzare al meglio la tecnologia per monitorare la produttività.

Inoltre, essi dovranno saper coinvolgere i membri del team e strutturare al meglio i flussi di lavoro. In pratica, i manager di domani dovranno essere in grado di gestire e integrare fra loro le attività svolte sia in ufficio che da remoto.

L’evoluzione del digital nell’informazione scientifica

In particolare, nel settore farmaceutico gli ambiti delle vendite e dell’informazione scientifica del farmaco saranno quelli maggiormente impattati da questa rivoluzione. L’esempio più lampante è stato il massiccio ricorso alle live video da parte degli informatori scientifici, nel momento in cui dovevano entrare in contatto con i clinici durante le numerose fasi di lockdown che si sono succedute nel periodo della pandemia.

A tal riguardo, nel suo contributo Nandwana analizza proprio quali saranno le prossime tendenze nell’impiego delle innovazioni digitali nell’ambito dell’informazione scientifica, fra le quali le principali sono:

  • l’intelligenza artificiale: può essere di supporto agli informatori nel comprendere meglio le esigenze degli operatori sanitari, attraverso l’analisi rapida ed accurata di un elevato numero di set di dati di grandi dimensioni;
  • il data management: i dati sono una risorsa non utilizzata appieno dalle aziende farmaceutiche. Tuttavia, già nel 2023 gli investimenti che saranno effettuati a riguardo aumenteranno, considerando anche che la spesa delle aziende farmaceutiche per l’analisi dei dati è stimata essere in crescita del 27% da qui al 2030, quando raggiungerà 1,2 miliardi di dollari;
  • il cloud computing: è una funzione essenziale per le aziende farmaceutiche, e gli analisti prevedono che gli investimenti in tale area raggiungeranno i 59,3 miliardi di dollari entro il 2030;
  • la digital health: il mercato della salute digitale sta gradualmente raggiungendo i 42 miliardi di dollari previsti entro il 2027, con importanti investimenti previsti per le digital therapeutics.

Dal riassunto delle considerazioni di Nandwana, appare chiaro che a volte l’adozione di nuove tecnologie può causare una naturale resistenza al cambiamento, ed è qui che ritorna di grande importanza l’aspetto della leadership. Infatti, le figure di riferimento devono essere in grado di coinvolgere i propri collaboratori (ed in particolare negli ambiti sales e di informazione scientifica del farmaco) nella definizione degli obiettivi a livello aziendale, e nell’adozione degli strumenti digitali.

Inoltre, non esiste una soluzione valida per tutti gli aspetti di gestione aziendale: non si deve adottare ciecamente ogni nuova soluzione, ma le organizzazioni devono valutare le proprie risorse IT e il grado di miglioramento atteso delle applicazioni innovative che si intende implementare.