La scorsa settimana siamo stati a Berlino per partecipare a Frontiers Health 2018 e capire le nuove sfide della salute digitale
Quello che già tutti sappiamo è che le tecnologie hanno trasformato industrie intere, si pensi al mondo della musica o dell’editoria, ma il loro impatto su un settore importante e complesso come quello della salute è davvero tutto da esplorare. Il nostro inviato sul campo è stato Floriano, un passato da manager in una multinazionale nel settore e-health e più recentemente fondatore di Collabobeat, lo Slack per il medico ed il paziente oncologico, di cui noi di Airbag siamo partner tecnici.
Le esperienze più incredibili
Tra i temi più trattati nell’ambito della salute digitale, sicuramente vale la pena ricordare quello dei digital therapeutics. In breve, si tratta di app che hanno lo scopo di prevenire, gestire o trattare una malattia, il cui impatto sul paziente è stato dimostrato scientificamente, in maniera analoga a come si dimostra l’efficacia di una terapia con un farmaco, prima di essere messo in commercio. Oggigiorno, le app devono dimostrare di rientrare in questa definizione per essere prese in seria considerazione dal mercato.
L’inizio non poteva essere tra i più affascinanti ascoltando il co-fondatore e CEO di Proteus Digital Health, azienda americana che ha raccolto più di mezzo miliardo di dollari d’investimento per portare sul mercato la prima pillola che, appena ingerita, comincia a comunicare con il nostro smartphone.
Se credete sia fantascienza, sappiate invece che è stata recentemente approvata dall’FDA, l’ente di certificazione dei farmaci americano, come perfettamente funzionante ed ovviamente sicura per l’organismo. La pillola contiene un piccolo sensore ingeribile che invia un segnale quando ha raggiunto lo stomaco. Il sensore a sua volta comunica le informazioni di alcuni parametri a un cerotto indossato dal paziente che poi vengono trasmesse a loro volta su un dispositivo mobile. La tecnologia potrebbe dunque aiutare i pazienti cronici e anziani, soprattutto con Alzheimer o malattie mentali invalidanti, a gestire le cure e permettere ai caregiver di monitorare il loro stato di salute. Il 50% dei pazienti affetti da malattie croniche nei paesi sviluppati non prende farmaci come prescritto, limitando l’efficacia della cura. I benefici della salute digitale non sono solo in termini di aderenza alla terapia medica: il cambio di paradigma permetterà un risparmio sul sistema sanitario degli Stati Uniti pari a 300 miliardi di dollari.
Abbiamo poi avuto l’occasione di scoprire Kaia, una app che cura il mal di schiena grazie ad un fisioterapista virtuale che propone all’utente una serie di esercizi fisici controllando che siano eseguiti correttamente e costantemente grazie ad un algoritmo basato sull’intelligenza artificiale.
L’Italia è stata ben rappresentata da Amicomed, app per la gestione della ipertensione arteriosa, un disturbo asintomatico (quindi senza manifestazioni specifiche) che se non mantenuto sotto una certa soglia, può portare ad ictus cerebrale o infarto. Amicomed può vantare un vasto numero di studi scientifici, presentati nei più importanti congressi mondiali, in cui si dimostra che i benefici dell’uso dell’app sono paragonabili o migliori di quelli dei classici farmaci.
Quali player e quali scenari?
Abbiamo ascoltato anche la voce di grossi player del settore come le assicurazioni, cioè le organizzazioni che possono rimborsare i pazienti nell’acquisto ed uso di questo tipo di app, in maniera del tutto analoga a come rimborsano i medicinali.
Nello spazio avuto a disposizione, Allianz è stata molto aperta e diretta: non ha internamente le competenze per offrire ai suoi clienti questa nuova tipologia di prodotti e non ha intenzione di acquisirle, se non collaborando con giovani aziende, nate con questo scopo.
Analogo approccio è stato testimoniato dalle tante case farmaceutiche presenti a Frontiers Health: come sponsor o con interventi sul palco o tra gli spettatori presenti, che abbiamo avuto modo di avvicinare nelle numerose occasioni di networking. L’impressione che abbiamo avuto confrontandoci con aziende del calibro di Bayer, Sandoz, Dompé ed altri è che non c’è periodo migliore per dedicarsi anima e corpo all’introduzione delle tecnologie digitali nel mondo dell’e-Health. C’è un’intera industria da far evolvere, meglio se alla velocità della luce!
Airbag Studio crede molto nella salute digitale e nei suoi benefici per i pazienti, le collaborazioni con aziende già affermate o progetti in fase più embrionale come Collabobeat, in fondo, ne sono la dimostrazione. Siamo felici di aver trovato solo conferme ad un evento rinomato e rispettato come Frontiers Health.
Arrivederci alla prossima edizione!