di , 08/07/2025

Uno studio olandese dimostra che è efficace quanto quello in presenza

Un consulto chirurgico preoperatorio richiede attenzione, empatia, informazioni accurate. Ma è davvero necessario che avvenga sempre in presenza? Secondo lo studio pubblicato su The Lancet Digital Health, la risposta potrebbe essere no.

La ricerca, nota come VIDEOGO, è un trial randomizzato condotto in due ospedali olandesi. L’obiettivo: confrontare l’efficacia del consulto preoperatorio online, tramite videochiamata, rispetto alla modalità tradizionale faccia a faccia. I risultati sono chiari: nessuna differenza significativa in termini di soddisfazione del paziente e capacità di ricordare le informazioni ricevute.

Videochiamata o presenza? Nessuna differenza (ma molti vantaggi)

Il trial ha coinvolto 112 pazienti adulti (57 online, 55 in presenza) candidati a chirurgia addominale maggiore. Tutti in grado di sostenere una consultazione sia online che in presenza. I pazienti sono stati assegnati casualmente a uno dei due gruppi. Il livello di soddisfazione è stato misurato su scala da 0 a 100, così come la capacità di ricordare nove informazioni chiave relative all’intervento.

  • Soddisfazione media: 85,4 (video) vs 85,2 (in presenza)
  • Informazioni ricordate: 7,30 su 11 (video) vs 7,25 su 11 (in presenza)
  • Complicazioni tecniche: solo 2 su 29 pazienti hanno riportato problemi minori, risolti durante la videochiamata

Il consulto online ha inoltre portato benefici significativi in termini di tempo, costi e impatto ambientale:

  • Tempo di viaggio risparmiato: 120 minuti in media
  • Riduzione delle emissioni di CO₂: –99%
  • Costo per il paziente: €0,01 contro €17,90 (carburante e parcheggio)

Un’opzione da affiancare, non da sostituire

Non tutti i pazienti possono accedere facilmente a una videochiamata. Lo studio stesso ha escluso il 29% degli individui valutati perché privi di dispositivi, connessione internet o competenze digitali. Per questo motivo, il consulto online non deve sostituire quello in presenza, ma rappresentare un’opzione aggiuntiva, personalizzabile in base alle preferenze e ai bisogni del paziente.

Anche i chirurghi si sono detti in larga parte soddisfatti. Tuttavia, hanno segnalato una minore partecipazione dei familiari durante le consultazioni online, un aspetto da migliorare con soluzioni tecniche già disponibili, ma forse ancora poco utilizzate.

La sostenibilità come leva strategica

Lo studio olandese si inserisce in un contesto in cui la centralizzazione delle cure, l’invecchiamento della popolazione e la crisi climatica impongono nuovi modelli organizzativi. Il consulto preoperatorio in video può:

  • Ridurre le disuguaglianze di accesso legate alla distanza
  • Alleggerire la pressione logistica sugli ospedali
  • Contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione del sistema sanitario

Prospettive future

L’implementazione efficace di questa modalità richiede supporto tecnico per pazienti e operatori, strumenti di triage digitale e un’integrazione nei percorsi clinici esistenti. Inoltre, servono ricerche aggiuntive per valutare l’impatto su decisioni condivise, aderenza terapeutica e long-term outcome.

Nel frattempo, i risultati del trial VIDEOGO suggeriscono che l’alternativa digitale è pronta per entrare in corsia, almeno in quei casi in cui il contatto fisico non sia strettamente necessario.