di , 15/06/2017

Apple è al lavoro su una nuova funzione che aiuterà medici e pazienti nel monitorare la malattia neuro-degenerativa del Parkinson.

Viviamo in un’era in cui la tecnologia sta avanzando sempre di più, sviluppando costantemente proposte innovative in diversi settori specifici, questo sta portando la ricerca medica a progredire in maniera rapida ed esponenziale; oggi trattiamo il caso di Apple che attualmente sta lavorando su una nuova funzione per monitorare il Parkinson, una grave malattia degenerativa, attraverso l’utilizzo dell’Apple Watch e dell’iPhone.

L’obiettivo è quello di scoprire se attraverso gli orologi intelligenti o con la tecnologia degli smartphone sia possibile monitorare l’avanzamento e il grado di allerta di questa malattia.

Apple sta concentrando i suoi sforzi sul Parkinson, dal momento che questa malattia ha un lungo decorso e i dati raccolti potrebbero aiutare i medici a consigliare al paziente di sottoporsi ad ulteriori esami nel caso in cui la malattia progredisse rapidamente o eventualmente a tenere sotto controllo il proprio stadio.

L’azienda californiana sta creando un portfolio di casi in questi ultimi mesi per provare l’efficacia di questa nuova funzione. A capo di questa iniziativa c’è il Dottor Stephen Friend, impegnato anche nelle applicazioni ResearchKit e CareKit, entrambe dedicate alla ricerca medica e al monitoraggio dei pazienti.

L’idea è quella di tenere costantemente sotto controllo lo stadio di avanzamento, questo perché chi è affetto dal Parkinson esegue visite di controllo circa ogni sei mesi, un lasso di tempo troppo ampio dove la patologia può degenerare gravemente.

Apple ha già realizzato in passato altri progetti a sostegno del Digital Health, ottenendo ottimi risultati su studi clinici riguardo all’autismo, epilessia e melanoma, sviluppando delle applicazioni a supporto dei medici e della ricerca.

Anche noi di Eggon stiamo investendo molte risorse nel Digital Health, proprio per questo stiamo sviluppando Easily & Healthy, app che aiuterà gli utenti a gestire la propria storia clinica sia personale che familiare, oltre a rendere più semplice e diretto il rapporto tra il personale medico e i pazienti.

Articolo pubblicato originariamente su eggon.co il 5 Gennaio 2017