L’Istituto dei tumori di Napoli lancia l’App ProstateRadio Therapy (PRT) per tutti i pazienti trattati presso la Radioterapia
L’App è pensata per seguire costantemente i pazienti prostatici e allo stesso tempo per limitare gli accessi presso la struttura ospedaliera.
Questo nuovo sistema – dice il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi – garantirà un controllo sistematico dei pazienti e nello stesso tempo consentirà loro di vivere il post-terapia in maniera diversa, libera dall’ansia della visita ospedaliera ma certi di un immediato appuntamento per visita di controllo in caso di necessità. Permetterà, altresì, una riduzione degli accessi al reparto, una conseguente riduzione delle liste d’attesa per visite di controllo e un risparmio in termini di prestazioni al servizio sanitario.
Come funziona?
Alla fine del trattamento radiante, i pazienti oncologici ricevono le credenziali di accesso all’App ProstateRadio Therapy.
I pazienti hanno così la possibilità di trasmettere comodamente da casa i dati riguardanti l’andamento dei markers tumorali e la sintomatologia post-trattamento.
Potranno, inoltre, accedere a questionari relativi alla qualità di vita e la funzionalità sessuale.
Un appuntamento trimestrale
La cadenza di accesso all’App ProstateRadio Therapy sarà trimestrale – la stessa che viene rispettata per i controlli clinici presso gli ambulatori.
Al momento della comunicazione via app dei dati, il medico riceve un alert per verificare che siano nella norma. Se fosse necessario un controllo clinico o strumentale, il paziente riceve tramite l’App un appuntamento per la visita di controllo presso la Radioterapia del Pascale.
SCHEDA: il cancro alla prostata
La prostata fa parte dell’apparato riproduttivo maschile. È una piccola ghiandola rotondeggiante, posta davanti al retto e alla base della vescica. Il suo compito più importante è quello di rilasciare un liquido nell’uretra durante l’eiaculazione.
Durante l’eiaculazione, gli spermatozoi arrivano ai testicoli attraverso dei condotti detti vasi deferenti.
I vasi deferenti passano dietro la vescica ed entrano nella prostata.
Durante il viaggio, gli spermatozoi si uniscono ai liquidi seminali, altri componenti dell’eiaculato originati da 3 fonti diverse: le vescicole seminali, la prostata e le ghiandole bulbouretrali. Questa combinazione di sostanze forma il liquido seminale, o eiaculato, che dopo aver attraversato l’uretra fuoriesce dal pene.
Il tumore della prostata si sviluppa come piccoli noduli o tumefazioni della superficie della prostata, rilevabili durante un’esplorazione rettale. Ci sono vari metodi per trattare questo tumore.
In molti casi, come ad esempio una scoperta precoce del tumore, la prostata non viene asportata.
Quando però la sua asportazione è necessaria, aumenta il rischio di disfunzione erettile, per l’elevato numero di nervi presenti vicino alla prostata.
Gli uomini con oltre 50 anni d’età dovrebbero sottoporsi a periodiche visite di controllo per il tumore alla prostata, come l’esplorazione digitale del retto e la valutazione del PSA nel sangue.