di , 10/10/2022

L’Information and Communication Tecnology negli ultimi anni si è proiettata nel campo della salute mentale, verso soluzioni basate sulla terapia cognitivo-comportamentale, che facilmente rientrano nella categoria delle terapie digitali.

Le terapie digitali, note anche con il nome di “digital therapeutics” o “DTx”, sono quelle tecnologie che offrono interventi terapeutici guidati da programmi software di alta qualità, basati su evidenza scientifica ottenuta attraverso sperimentazione clinica, atti a prevenire, gestire o trattare un ampio spettro di condizioni fisiche, mentali e comportamentali. Questi strumenti possono essere erogati anche a supporto della psicoterapia in presenza, tramite piattaforme sul web, oppure attraverso app.

Salute Mentale e TeleHealth

La tele-psichiatria, area in forte espansione, è volta a migliorare l’accesso alle cure specialistiche relative alla salute mentale, ridurre i ritardi nelle cure, ridurre lo stigma e favorire una maggiore disponibilità del paziente aiutandolo con efficacia a gestire e prevenire episodi di depressione, ansia e dipendenze. La modalità di fruizione di questi strumenti varia in funzione della patologia per la quale essi sono utilizzati.

La prima terapia digitale risale al 2009 e si chiama Deprexis, una piattaforma digitale che offre un intervento che si è dimostrato proficuo nel trattamento della depressione. Oggi è adoperata negli ospedali in Germania e in Svizzera, dove la fruizione del prodotto è agevolata tramite rimborso assicurativo.

La Food and Drug Administration (FDA) ha poi approvato:

  • ReSET, un’app che offre una terapia cognitivo-comportamentale a chi soffre di problemi di dipendenza e abuso di oppiacei;
  • Endeavor, il primo videogioco a scopo terapeutico, ideato per bambini affetti da sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).

Altri esempi sono due app approvate dall’Ente Regolatorio tedesco:

  • Kalmeda tratta l’acufene attraverso una terapia cognitivo-comportamentale personalizzata;
  • Velibra è indicata per pazienti con sintomi di disturbo d’ansia generalizzato, disturbo di panico o disturbo d’ansia sociale, in quanto concepita per generare un dialogo continuo con il paziente sulla base delle risposte che fornisce a una serie di domande scelte in funzione del suo stato d’animo.

Queste App, registrando tutti i vari sintomi del paziente, permettono ai medici di rivedere il piano di cura e monitorare il percorso terapeutico.

Gli psichiatri, in modo particolare, possono utilizzare queste applicazioni per rivedere i diari dell’umore dei loro assistiti e comprendere al meglio le conseguenze di eventuali cambiamenti di umore.

Aderenza alla Terapia

Ci sono anche sforzi per migliorare l’aderenza alla terapia tramite software e hardware. Una società ha creato una versione dell’aripiprazolo (farmaco antipsicotico) che contiene un minuscolo sensore che viene attivato dai fluidi gastrici generando un segnale che viene inviato a un cerotto cutaneo e quindi trasmesso a un’app per smartphone. Il paziente e il suo gruppo clinico possono quindi monitorare quando e quale dose di questo farmaco è stata assunta durante un determinato periodo di tempo. 

I grandi passi in avanti della ricerca in questo campo hanno aperto a nuove prospettive per quel che riguarda l’uso del digitale per la promozione della salute mentale e cognitiva. È fondamentale creare una rete in grado di dare strumenti di supporto costante nel tempo nella gestione della quotidianità e della qualità della vita.