di , 25/08/2025

Il rientro a scuola del 2025 porta con sé una sfida cruciale: la salute mentale di bambini e adolescenti, oggi tra le emergenze più gravi e allo stesso tempo meno visibili. A livello globale, oltre 166 milioni di adolescenti—circa 1 su 7—soffrono di disturbi mentali..

Le conseguenze ignorate

Disturbi come ansiadepressionetraumi non elaborati e comportamenti autolesivi emergono già in età scolare, compromettendo lo sviluppo cognitivo, relazionale e sociale. Secondo la Banca Mondiale, un disturbo mentale non trattato in adolescenza può ridurre il reddito futuro fino al 10% ogni anno, con impatti particolarmente pesanti per i più fragili.

Chi è più a rischio?

A essere particolarmente esposti sono i NEET, gli adolescenti LGBTQIA+, i minori stranieri non accompagnati, chi cresce in contesti di povertà o di conflitto: per loro, la solitudine, l’esclusione e la discriminazione non sono solo rischi, ma realtà quotidiane.

Fragilità, ascolto e cura

Fortunatamente, cresce la consapevolezza: molti adolescenti parlano apertamente di ansia e difficoltà, generando nuove opportunità di intervento. La cura non è solo ascolto, ma relazione autentica, esperienze pratiche e educazione non giudicante.

Questo approccio coincide con il richiamo dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, che invita a creare spazi di disconnessione digitale, sicuri e liberi da giudizi, in cui i ragazzi possano sentirsi ascoltati e accolti.

Numeri che parlano

  • L’indice di salute mentale tra i 14-19 anni è sceso da 72,6 (2022) a 71 (2023), lontano dai 73,9 del 2020; le adolescenti, in particolare, registrano un indice di 67,4, circa 7 punti sotto i coetanei maschi (74,3) (fonte: Welforum.it).
  • I casi di disturbi depressivi esordiscono spesso in adolescenza: 1 ragazza su 4 e 1 ragazzo su 10 ne soffrono, frequentemente preceduti da altri sintomi, come disturbi del sonno (fonte: Welforum.it).

Azioni concrete in Italia

  • “Bando BenEssere”: nel febbraio 2025, la piattaforma Con i Bambini ha selezionato 51 progetti per il benessere psicologico degli adolescenti (11-18 anni), finanziati con 30 milioni di euro, con interventi diffusi su tutto il territorio nazionale minori.gov.it.
  • Nuove Indicazioni Nazionali per il 2025/2026: il sistema educativo italiano si orienta verso una struttura più inclusiva e attenta al benessere psico-emotivo, promuovendo sportelli psicologici stabili, laboratori di mindfulness, educazione socio-emotiva e monitoraggio del clima scolastico diariodellaformazione.it.

Bando BenEssere

Il Bando BenEssere rappresenta una risposta significativa e concreta. Una campagna emblematicamente partecipativa, “Non sono emergenza”, ha raccolto i bisogni, i sogni e i vissuti degli adolescenti, influenzando la costruzione del bando stesso.

Le iniziative coinvolgono oltre 800 partner (scuole, terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati) distribuiti su tutto il territorio nazionale: 20 progetti al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud. Gli interventi prevedono sia azioni comunitarie (per la prevenzione e il protagonismo giovanile), sia percorsi individualizzati supportati da équipe multidisciplinari; in casi più gravi, si attivano percorsi di cura specifici.

Con progetti come ERMES, EudAimOnia!, A Riveder le Stelle e In Chill, si costruiscono reti che vanno oltre l’ascolto, generando spazi di cura, resilienza e comunità.

  • ERMES (Lazio – Civitavecchia, Ladispoli, Cerveteri, Santa Marinella, Roma): mira a promuovere il benessere psicologico e sociale degli adolescenti in diverse aree del Lazio.
  • EudAimOnia! – Educare Apprendere Orientare alla Felicità (Area metropolitana di Napoli): Guidato da CTG Turmed, questo progetto coinvolge 18 partner, tra cui associazioni, scuole, università (come l’Università di Napoli Federico II), enti sanitari e il Comune di Napoli. Il modello punta a ridurre il disagio psicologico in zone periferiche ad alta povertà, costruendo una rete integrata tra comunità educanti, istituzioni locali, scuola, ricerca e servizi sanitari.
  • “A Riveder le Stelle” (Verona–Vicenza) – promossa da Energie Sociali, con un budget di circa 600.000 €, crea “cantieri educativi” nelle periferie, unendo laboratori creativi, socializzazione e supporto individuale, con il coinvolgimento attivo di famiglie e comunità.
  • “In Chill – dalla Generazione Z alla Comunità Z” – progetto della cooperativa Adelante (zona Verona/Vicenza), con circa 700.000 €. Offre spazi in cui i giovani possano rilassarsi (“chill”), ma anche costruire relazioni significative in modo attivo e partecipativo.

Perché questi progetti contano:

  • Diversificazione geografica e sociale: interventi attivi su tutto il territorio, in contesti urbani, periferici e marginalizzati.
  • Effetto comunitario: coinvolgono attori locali, scuole, famiglie e servizi sociali in una co-progettazione strutturale e duratura.
  • Risposta multilivello e integrata: dalla prevenzione comunitaria all’intervento personalizzato, fino all’eventuale attivazione di percorsi terapeutici.
  • Voce agli adolescenti: la partecipazione diretta dei giovani ha guidato la definizione delle priorità di intervento, rendendo il bando innovativo e centrato sui bisogni reali.

Verso una scuola che cura e include

La scuola del futuro deve ritornare a essere ancoraggio identitario, luogo di relazioni autentiche e protezione educativa in un contesto sociale sempre più frammentato. Questa trasformazione richiede un approccio multidisciplinare, con formazione del personale, coinvolgimento delle famiglie e partnership con servizi locali.