di , 16/07/2021

Chatbot e intelligenza artificiale possono dare un enorme contributo al medico nel semplificare la relazione con il paziente, soprattutto nell’analisi predittiva dello stato di salute. 

Un chatbot sanitario è infatti una macchina capace di raccoglie accuratamente dati e informazioni sui sintomi con l’abilità intellettuale di un essere umano, e di ottimizzare e potenziare il processo diagnostico aiutando il medico all’orientamento del problema.

Applicazioni dell’AI in medicina: i chatbot

L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale (AI)nel comparto medico ha completamente ridefinito modalità e tempistiche dell’assistenza sanitaria. Adesso è possibile sfruttare tecniche software e architetture informatiche che, combinate insieme, permettono di eseguire compiti con prestazioni paragonabili (a volte superiori) all’esperienza dell’intelligenza umana.

Una delle applicazioni dell’AI che potrebbero rivestire un impatto significativo nella relazione medico – paziente sono proprio i chatbot, dei robot dotati di intelligenza artificiale programmati per interagire con l’utente umano che virtualmente dialoga con loro in forma scritta o verbale, attraverso computer, tablet o smartphone.

In medicina, possono essere utilizzati in modi diversi come, ad esempio, per assolvere compiti ripetitivi tipo la prenotazione di appuntamenti, il controllo dell’identità dei pazienti, la raccolta di sintomi e molti altri.

Come fa un chatbotad imparare gli standard della medicina?

I software basati sull’Intelligenza Artificiale stanno compiendo passi da gigante nell’evoluzione dei chatbot. Riescono a simulare conversazioni sempre più performanti grazie all’uso di algoritmi addestrati alla comprensione e all’apprendimento capaci di rispondere in modo efficace a domande di base sulla gestione della salute.

Chi programma i chatbot lo fa in modo così avanzato da renderli sufficientemente adatti a tutti i tipi di esigenze, in modo da interagire con l’utente in maniera sempre più accurata, senza mai sconfinare in una diagnosi. Deve saper riconoscere il punto della conversazione in cui fermarsi e indicare al paziente di rivolgersi al medico.

Infatti, un chatbot non può essere ritenuto all’altezza di un professionista sanitario con esperienza e sensibilità umana ma piuttosto un autorevole strumento che facilita la reperibilità delle informazioni in ambito medico ogni volta che un paziente ha una necessità, oltre che un concreto supporto per l’attività del medico

Chatbot: un alleato prezioso per il medico

I chatbot, essendo programmati per dialogare e rispondere alle diverse esigenze di salute, come il controllo dei sintomi, prenotare un appuntamento, rispondere a domande e persino intercedere per un consulto diretto tramite videovisitarappresentano l’intermediario ideale tra medico e paziente

Infatti, l’uso di un chatbot in ambito medico offre molti vantaggi:

  • aiuta a gestire contemporaneamente molte richieste, snellendo i processi amministrativi e smistando attività ripetitive tipo le richieste di informazioni;
  • risponde alle esigenze di disponibilità e tempestività che i pazienti richiedono offrendo soluzioni immediate per problemi di salute meno gravi;
  • offre un triage preventivo del paziente, raccogliendo i dati sulla sintomatologia per renderli successivamente disponibili alla valutazione del medico;
  • permette di conoscere in anticipo il motivo della richiesta di contatto del paziente e, in base alle risposte elaborate, organizzare al meglio la propria attività;
  • riduce i tempi di consultazione e addirittura elimina le visite inutili, alleggerendo i carichi quotidiani del medico che potrà concentrarsi su altre operazioni.

Serena, il chatbot di Paginemediche

Considerata la crescente necessità anche per il settore medico di snellire i processi e ridurre i tempi di attesa, Paginemediche ha ideato il chatbot Serena che aiuta il medico ad effettuare il triage preventivo per l’accesso all’ambulatorio online e allocare la corretta priorità di appuntamento al paziente.

In pratica, questo programma di intelligenza artificiale interroga i pazienti sui sintomi manifesti e in base alle risposte fornite è capace di orientare alle possibili patologie ad essi associate, oltre che offrire l’opportunità di prenotare anche una visita specialistica qualora necessario.

Serena inoltre è programmata anche per aiutare il medico a stabilire il rischio di contagio correlato all’infezione da Covid-19: consente di valutare a distanza i sintomi sospetti e dare indicazioni ai pazienti su come meglio accedere in ambulatorio.