di , 07/06/2018

Tutti i processi digitalizzabili verranno digitalizzati.

È inesorabilmente una questione solo di tempi, complessità, accortenze ma avverrà sicuramente.

Partiamo da un assunto in cui ognuno di noi sicuramente si ritroverà:

Digital is now part of the fabric of life itself
Roberto Ascione

Molti aspetti della nostra vita di tutti giorni sono legati a fenomeni social. Il digitale la fa da padrone in buona parte delle nostre giornate (che siano lavorative o festive, poco importa): uber, airbnb, facebook, twitter, instagram, … e lo fa attraverso strumenti che via via si fanno sempre più “portatili”: dai primi computer portali ai palmari, dagli smartphone ai dispositivi indossabili, fino ad arrivare a dispositivi “ingeribili”.

Health Big Data

Grazie a questi strumenti, legati inizialmente soprattutto allo sport, stiamo raccogliendo una serie impressionante di dati, che vengono elaborati e utilizzati anche in ambito salute per migliorare i nostri stili di vita e/o le nostre condizioni fisiche.
I dati però molto spesso sono destrutturati o vengono da piattaforme diverse. Questo ha spinto l’industria della salute digitale a lavorare ad applicazioni di Intelligenza Artificiale che possano elaborare i dati e restituirli in forma leggibile agli utenti finali o agli stessi medici.
Qualsiasi problema di salute tu possa avere, la prognosi è influenzata da una serie di fattori: per esempio il reddito, la conoscenza del posto giusto a cui rivolgerti nel tempo giusto; e chiunque di noi nella sua vita ha avuto esperienze del genere lo potrà constatare molto facilmente.

Il team Digital Health Italia sarà presente a Frontiers Health Fast Track Italia dove Roberto Ascione tratterà questi e molti altri temi nel suo speech Riflessioni da “Il futuro della Salute”Seguici su twitter per la diretta live dalla conferenza #FH18 e #FH18ita

TECH vs Human

Le tecnologie digitali incidono sulla nostra educazione e soprattutto sulle opportunità di connessione e networking, basti pensare a tutti i temi della telemedicina. Qualsiasi altra facilitazione di processo, di accesso, di comunicazione, di delivery della cura è reso molto più facile, accessibile ed efficiente dalle nuove tecnologie.
Non si è mai trattato di “Tecnologia vs umanità”, perché le innovazioni tecnologiche hanno sempre lo scopo di aiutare le persone. Si gioca nella stessa squadra. Non importa se si tratta di IA, robotica, realtà aumentata o virtuale, dobbiamo accettare che hanno un’influenza enorme sul modo in cui opera la sanità, e poi iniziare a sfruttarne tutte le potenzialità.
Immaginate di cosa potrebbe essere capace l’assistenza sanitaria se la creatività e la capacità di risolvere i problemi fossero combinate con l’infinita potenza di calcolo e le risorse cognitive della tecnologia.
Tuttavia, ci sono responsabilità e doveri che le tecnologie non sono in grado di assolvere. Mentre IBM Watson può scorrere milioni di pagine di documenti in pochi secondi, non sarà mai in grado di fare la manovra di Heimlich. Ci saranno sempre compiti in cui gli esseri umani saranno più veloci, più affidabili o più economici della tecnologia.

Digital Health Startup

Open Innovation vuol dire fare innovazione servendosi di processi che avvengono all’esterno delle grandi aziende.
Roberto Ascione

Attraverso l’innovazione digitale, la salute non è più uno stato, ma una prassi quotidiana che passa attraverso strumenti digitali i cui driver di trasformazione sono le startup, capaci di cogliere le necessità del mercato e trasformarle in progetti dall’alto valore innovativo.
Nel mondo ci sono oltre 20.000 realtà legate alla Digital Health, che stanno effettivamente facendo innovazione da diverse angolature: provando a reinventare tutti gli aspetti dei processi di cura e di educazione, e provando ad immaginare come questi processi possano funzionare.

Dove porterà tutto questo?

Sicuramente alla trasformazione radicale della medicina.
Si passerà da una medicina essenzialmente acuta – vedo il problema, cerco la soluzione in una relazione 1 a 1 (medico/paziente) dove andrò a raccontare quello che ricordo dei sintomi (Anamnesi) – ad una medicina preventiva – vedo il problema, i sensori lo hanno registrato e analizzato per me, posso interfacciarmi con più team di cura che in maniera integrata potranno risolvere il mio problema.
Ovviamente, i pazienti e i loro stili di vita variano nella misura in cui le persone sono diverse. Le malattie, però, hanno la stessa caratteristica. Così, nessun caso è lo stesso; ognuno di essi richiede l’attenzione dei medici “umani”.
Fino all’emergere di soluzioni digitali complesse, i medici serviranno a tradurre in decisioni mediche i dati provenienti da dispositivi medici semplici. In futuro, il compito sarà lo stesso – si useranno solo tecnologie più complicate.

L’argomento ti interessa? Vuoi approfondire i temi trattati in questo articolo? Troverai spunti di riflessione interessanti nel libro di R. Ascione “Il futuro della Salute” edito da Hoepli.