Salute: tante ricerche sul web e risultati poco attendibili

Sette utenti internet su dieci cercano informazioni sulla propria salute. È la terza attività online più frequente subito dopo l’utilizzo di email e motori di ricerca. Nello specifico, cercano informazioni su diagnosi e possibili terapie. Ma, com’è ormai risaputo, non tutte le informazioni trovate sul web sono affidabili.

Ad esempio, meno della metà dei siti con informazioni sul sonno dei neonati ha informazioni accurate e coerenti con le linee guida dell’Accademia Americana di Pediatria – racconta Kevin Pho, il medico blogger più influente al mondo.

Il professionista sanitario sul web: un filtro per distinguere le informazioni

In un’epoca trasparente in cui pazienti possono accedere alle stesse informazioni dei medici, è importante che i professionisti sanitari si trasformino in curatori delle informazioni sulla salute, filtrando le informazioni corrette da quelle errate e ristabilendo anche sul web l’affidabilità e autorevolezza che hanno di persona e su tutti gli altri mass media.

Quale piattaforma scegliere per il tuo blog di salute?

Ovviamente per comunicare bene su Internet esistono delle regole: alcune di esse toccano la sfera dell’educazione e delle relazioni pubbliche, altre riguardano più da vicino il funzionamento del web. Uno dei primi passi per diventare un blogger è, ovviamente,  avere un blog. A dirsi sembra facile, ma esistono moltissime piattaforme tra cui scegliere. Ne analizzeremo tre particolarmente diverse tra loro in modo da permettere ad ognuno di scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.

WordPress è una delle più importanti piattaforme di blog al mondo. Permette di scegliere gratuitamente tra moltissimi template grafici e ha un’interfaccia semplice per un utilizzo sia da computer che da smartphone e tablet. Rivolgendosi a un’agenzia di comunicazione o una web agency è anche possibile trasformare il blog in un vero e proprio sito web rappresentativo della propria attività professionale. Questa è la soluzione più completa.

Medium è una piattaforma che unisce blog e social, riducendo però la possibilità di personalizzazione e impedendo al blog di trasformarsi in un vero e proprio sito. Compensano questi limiti una maggiore facilità nell’essere trovati da altri utenti di Medium che potranno seguire la nostra pagina e lasciare ‘mi piace’ e commenti sotto all’articolo.

Blogspot è la piattaforma di blogging di proprietà di Google. Un po’ limitata e antiquata dal punto di vista grafico, va comunque ricordata perché, essendo un servizio Google, permette ottima visibilità sul motore di ricerca Google in tempi relativamente brevi. È inoltre integrata col social network Google+.

Oltre a queste soluzioni, esistono piattaforme che uniscono strumenti di blogging a servizi dedicati ai professionisti della salute.

Un esempio in Italia è rappresentato da Paginemediche, che consente al medico di beneficiare anche di altri servizi oltre al blogging, come la prenotazione online e strumenti intereattivi per migliorare la comunicazione con il paziente. Da questo punto di vista, Paginemediche è un vero e proprio strumento di content marketing sanitario. Il medico una vlta registratosi può aprire una proprio pagina personale valorizzando le proprie expertise, può usufruire della funzione di blogging e partecipare al servizio di online counselling. Inoltre, Paginemediche consente di monitorare le statistiche del proprio profilo online, e di accedere ad un CRM dei pazienti, che è un vero e proprio tool di lead generation. Il vantaggio di piattaforme come Paginemediche è che consentono di beneficiare di un support redazionale per l’indicizzazione e il posizionamento dei contenuti generati.

Come creare un profilo che metta in luce la tua professionalità

In effetti, per presentarsi in modo affidabile e professionale al pubblico del web, occorre indicare chiaramente nome e cognome, titoli e specializzazioni e mostrare una foto di buona qualità del proprio volto che permetta agli utenti di capire che dietro alle parole dei post si trova un essere umano e non un bot virtuale. Tutte le piattaforme di blogging indicate permettono di creare un profilo e di scegliere un nome e un indirizzo per il blog in pochi semplici clic. In particolare, Paginemediche consente anche di includere il proprio profile nelle ricerche dei propri utenti, potenziando così la propria visbilità online.

Come scrivere post di argomento medico a misura di paziente

È anche importante scrivere i propri articoli con stile divulgativo, a misura di paziente, con spiegazioni dei termini tecnici più difficili, immagini esemplicative e brevi paragrafi con titoli chiari. Per selezionare gli argomenti di cui scrivere si può prendere spunto dagli argomenti affrontati più di frequente nelle ultime notizie, come ad esempio le polemiche sui vaccini, o partire invece da proprie esperienze o da novità nella proprio campo di studi.

Scegliere un argomento: il primo successo del blog del dottor Pho

Ad esempio, nell’autunno del 2004 il ritiro di un farmaco molto comune creò dubbi e paure tra i pazienti del dottor Pho sugli effetti collaterali di terapie alternative. Pho decise allora di scrivere un articolo con consigli e rassicurazioni sull’argomento e di pubblicarlo sul suo blog. La risposta da parte degli utenti del web fu sorprendentemente positiva. Il dottor Pho era stato in grado di dare l’informazione giusta al momento giusto e Google l’aveva premiato rendendo il suo post molto visibile per chi cercava informazioni sull’argomento.

Prima di parlare, ascolta

In ogni caso, prima di iniziare a scrivere, è bene cominciare a leggere altri siti e blog di argomento medico e sanitario, prendendo i migliori come punto di riferimento e studiando i loro punti di forza per farli propri. Mettere ‘mi piace’ o commentare articoli interessanti pubblicati da altri utenti della piattaforma scelta (che sia WordPress, Medium o Blogspot) è inoltre un ottimo metodo per creare conversazioni interessanti e cominciare a farsi conoscere. Tenere un blog è un procedimento lungo che richiede molte ore d’impegno con (almeno all’inizio) pochissimo ritorno, ma nel lungo periodo, come nella storia di Kevin Pho, avrà i suoi frutti.