di , 24/02/2016

Sin dal 1996, anno in cui è nata Healthware, siamo sempre stati all’avanguardia sul fronte della tecnologia e dell’innovazione tanto che i nostri clienti e i nostri partner hanno sempre potuto beneficiare del nostro know-how digitale in ogni aspetto della loro attività.
Se guardiamo ai progressi tecnologici che ci sono stati nel 2015, ci rendiamo conto che sono state preannunciate cose del tutto differenti.
Negli ultimi 20 anni il nostro settore ha fatto piccoli passi verso l’evoluzione digitale, ma oggi è pronto a correre per giocare un ruolo dominante, con piattaforme e servizi che cercano di sfidare e rivoluzionare il concetto di assistenza sanitaria e benessere.
Siamo molto entusiasti di questo futuro e siamo pronti a vivere questa corsa con uno spirito Rock & Roll!

Diamo uno sguardo ai 10 trends che nel 2016 e per i prossimi anni caratterizzeranno il settore della digital health.

1. A braccetto con la FDA

Piuttosto che cercare di evitare il controllo da parte della FDA, soprattutto in presenza di soluzioni incomplete o medicalmente dubbie, sempre più spesso si deve cercare di ottenere la validazione da parte della stessa (ne ho parlato in questo blogpost). Questo permetterà lo sviluppo di nuove pratiche e nuovi processi e di conseguenza di nuove e utili soluzioni di digital health che faranno parte del continuum terapeutico.

2. La prevenzione come centro di profitto

I payers, con un ruolo sempre più importante nell’identificare ciò che funziona e non nelle terapie che seguono, eserciteranno ancora più influenza nella scelta dei fornitori e delle strutture di assistenza.
Questo spingerà ulteriormente i payers ad andare oltre la gestione del rischio e a creare e implementare programmi di prevenzione per i loro utenti così da abbassare i costi sanitari e incrementare i profitti.

3. Monitoraggio biometrico medicale

L’FDA ha approvato l’introduzione di sensori e dispositivi indossabili che permetteranno un accurato monitoraggio medico h24, 7 giorni su 7, attraverso la raccolta dei dati e la condivisione con gli operatori sanitari. Questi dispositivi si baseranno sugli smartphones, ormai onnipresenti, rendendoli hub di connessione necessaria per acquisire i dati e memorizzarli nel cluod, fornendo così una potente analisi e un feedback utile per gli utenti finali.

4. Un allenatore della salute portatile

Tutti i dati sanitari personali in tutto il mondo sono di scarsa utilità se difficili da interpretare o comunque non possono essere di aiuto nel raggiungimento dei propri obiettivi di salute. L’Intelligenza Artificiale (IA) inizierà a svolgere un ruolo significativo nel fornire informazioni personalizzate in tempo reale che aiuteranno le persone a prendere decisioni migliori per la salute (o a cercare assistenza professionale invece di continuare a ignorare i sintomi). L’IA, in combinazione con il controllo dei parametri vitali, sarà utilizzata anche come un modo per sottolineare la prevenzione sostenendo in tal modo il modello di business “Prevenzione come centro di profitto”.

5. Big Data per migliorare i risultati

I payers e le catene farmaceutiche hanno collezionato un enorme quantità di dati sui farmaci e sui risultati terapeutici nel corso degli anni e questo permetterà di rendere note le cure che risultano più efficaci. Il 2016 sarà l’anno in cui in tempo reale i dati biometrici personali provenienti da una miriade di dispositivi troveranno la loro collocazione e finalmente i programmi di prevenzione e le cure personalizzate inizieranno a diventare una realtà.
Bisogna quindi guardare a questi players (così come tra le start-up), e al tempo stesso ingaggiare scienziati, analisti e medici per creare modelli di dati predittivi sulla salute che possono dare un senso a tutto questo.

6. Gli studi clinici non riusciti ispireranno nuove cure

Le case farmaceutiche guardano al passato per recuperare nuovi fonti di cure. Una di queste consisterà nella raccolta e nell’analisi dei dati provenienti da decenni di studi clinici per cercare indizi di efficacia medica in aree che non erano state considerate negli studi originali. Anche i trials falliti potrebbero puntare a soluzioni efficaci in aree terapeutiche mai immaginate prima. La sofisticata analisi dei dati alimentata dall’ Intelligenza Artificiale porterà a risultati che non era stato possibile raggiungere durante la ricerca originaria.

7. Massima utilità

E’ ormai evidente che la maggior parte delle soluzioni di digital health, siano esse piattaforme o applicazioni, vengono abbandonate dai loro utenti poco dopo il primo utilizzo. Le soluzioni di successo del 2016 saranno di sicuro quelle pratiche e utili, utilizzate quotidianamente, anche grazie a un design elegante. E non meravigliamoci se alcune delle soluzioni di maggior successo non avranno alcun tipo di interfaccia utente ma funzioneranno in modo invisibile in background .

8. Un buon design è driver di buona salute

L’assistenza sanitaria è caratterizzata dalla presenza di vincoli normativi e legali; molto spesso si finisce per ostacolare un design “user centric” che invece risulta strategico in altri settori. Sempre più spesso i professionisti del design in area salute stanno arrivando alla conclusione che, piuttosto che cercare di applicare soluzioni di design “tradizionale”, è meglio identificare nuove e più efficaci esperienze di design basate sull’utente e compliant con le linee guida normative e legali.
Il design ha acquisito un ruolo molto più importante rispetto al passato, è diventato obiettivo strategico di business e non è un caso se Venture Capital come Kleiner, Perkins, Caufield & Byers, e Google Ventures stanno rilevando le aziende di design più interessanti.
Dopotutto alcune delle aziende più redditizie del recente passato, come YouTube, Instagram, Snapchat e Airbnb, sono state create e lanciate da designers!
È quindi naturale aspettarsi che un approccio orientato al design e alla centralità dell’utente sarà utilizzato anche nel settore sanitario.

9. Irrazionalità

La migliore progettazione in termini di UX non è garanzia di successo per un prodotto.
Dopo anni di applicazioni e album fotografici condivisibili chi avrebbe mai pensato che l’invio di un selfie avrebbe ottenuto uno seguito così enorme da parte degli utenti? Le persone prendono le decisioni in maniera irrazionale e pertanto l’unico modo per assicurarsi che adotteranno una nuova tecnologia è quello di prendere atto di questo aspetto inconfutabile del comportamento umano. Sempre più aziende nel 2016 guarderanno ai modelli di Behavioral Economics per aumentare le probabilità di adozione e quindi di successo a lungo termine dei loro prodotti.

10. Il supporto emotivo degli oggetti inanimati

Gli studi hanno dimostrato che le persone hanno la straordinaria capacità di legarsi emotivamente agli oggetti! Basti pensare alla mania “Pet Rock” del 1970, all’ossessione Tamagotchi dei primi anni del 1990, al fascino sperimentato dai proprietari di Roomba, il robot aspirapolvere, o ancora al più recente attaccamento a Pokémon Go*! Ora, grazie ai progressi in settori come la robotica, l’intelligenza artificiale e la scienza comportamentale, sarà possibile sfruttare questa tendenza umana al fine di affrontare bisogni emozionali e terapeutici di alcune persone in modi molto innovativi. Il 2016 introdurrà una serie di oggetti, robot interattivi e software in grado di fornire alle persone l’aiuto di cui hanno bisogno per restare in salute e migliorare la loro vita da un punto di vista sociale e affettivo. Questa tendenza, unita dalle mutevoli dinamiche sociali dell’era di Internet, introdurrà un approccio completamente nel campo della terapia comportamentale e della salute mentale.

* Aggiornamento del 19/07/2016.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente qui in lingua Inglese. Esiste anche una versione in formato PDF scaricabile dal Blog di Healthware International.